Chi siamo
Un luogo ideale per prendersi qualche giorno di relax dallo stress quotidiano. Qui, immersi nella natura, circondati da vigneti, frutteti ed orti, possiamo ascoltare non solo i versi degli animali di una fattoria, ma anche il cinguettio degli uccelli che ci fanno da subito dimenticare i rumori assordanti della città per inondarci l'anima di una grande pace.
Una località particolarmente vocata per cultura, storia e bellezze naturali. A poche centinaia di metri si estende la piana cosiddetta di S. Agnese o di Grandins, dal nome -la prima- della chiesetta lì presente dedicata alla Santa e di un abitato -il secondo-, storicamente documentato, che è andato distrutto, non si sa se per incendio o alluvione. Questa piatta superficie circondata da rilievi di modica altezza, ci rimanda al ghiacciaio Wurmiano una lingua del quale, in questo luogo, quarantamila anni fa, ha scavato nella roccia sottostante un lago che poi si è andato riempiendo di ghiaia diventando un serbatoio di acqua al quale Udine attinge tuttora. In questa località infatti sono state realizzate le prese dell'acquedotto di Udine e di tre rogge, delle quali due interessano la stessa Udine (roggia di Udine e di Palma) e la terza (roggia Cividina) il cividalese: si tratta di vere opere di ingegneria idraulica di avanguardia per i tempi in cui furono realizzate (la prima documentazione sulla loro esistenza risale al XII sec.). Sulle sue rive, oltre tre mila anni fa, quando ancora vi esisteva il lago, si sono insediati uomini che tra i primi hanno colonizzato il Friuli, come testimoniano i resti di un villaggio palafitticolo scoperto negli anni Cinquanta del Novecento a Qualso Nuovo, nei pressi della fornace di laterizi.
La località si presta a svariate attività rilassanti: distensive sono le passeggiate a piedi o in bicicletta sia lungo il percorso delle Rogge fino alle porte di Udine alla scoperta di vecchi mulini e di un battiferro da fiaba, sia lungo gli ombrosi sentieri del bosco di Ciuch dal Ronc, a Qualso Nuovo. A Savorgnano, appena oltre il Torre, è interessante la visita ai resti del castello della Motta, i quali ci parlano della potente famiglia, quella appunto dei Savorgnan, che per secoli ha signoreggiato Udine ed il Friuli attraverso il controllo esercitato, proprio da qui, sulle acque, ma che è anche la famiglia da cui provengono i “Giulietta e Romeo” friulani.
Per gli amanti dell'arte si propone un percorso del Tanner mediante una visita agli affreschi di questo importante artista del 1500, nella chiesetta di San Pelagio a Adorgnano, in quella di San Nicolò a Primulacco e nella chiesa parrocchiale di Qualso. Non manca un museo a portata di mano: quello del cartoccio di Reana del Rojale promosso in ricordo della particolare attività cui erano dedite le popolazioni del Rojale, quella della confezione di sporte e di cesti, che è andata ben oltre le forme di un semplice artigianato per assumere quelle più propriamente artistiche (una interessante mostra della civiltà contadina è allestita anche all'interno dei fabbricati annessi all'agriturismo).
Per gli amanti delle nostre tradizioni, appena a nord dell'agriturismo, c'è una bressana, vera architettura vegetale, tuttora ben conservata che ci mostra le tecniche usate dai nostri nonni, per catturare, -va detto in tempi di miseria: ora l'uccellagione è vietata-, gli uccelli di passo. Per gli amanti della natura non può mancare una visita ai prati stabili della piana di Santa Agnese alla scoperta della ricca biodiversità in campo floristico propria di questo tipo di terreni in cui si possono osservare anche delle splendide orchidee.